Un progetto ideato da MonteArte con il fotografo Simone Mengani

Ritratto collettivo della Valle

(red.) Il concetto di identità può assumere differenti significati. Nelle scienze sociali, riprende la concezione che un individuo ha di se stesso, individualmente o nella società. La difinizione comporta un processo di riflessione che può rivelarsi assai stimolante.

È in questo contesto che si inserisce il progetto Ritratto collettivo - Identità personale focalizzato sulla Valle di Muggio, ideato dall'associazione culturale MonteArte che ha coinvolto il fotografo Simone Mengani.

Protagonisti di questa inedita esperienza saranno tutti gli abitanti della Valle di Muggio che vorranno prendervi parte. A iniziare dalla prossima settimana, e durante l'estate, i promotori percorreranno il comprensorio - sponda destra e sponda sinistra - alla ricerca di storie, pensieri, riflessioni e volti che andranno a comporre un ritratto collettivo della Valle.

Gli scopi coincidono con un'indagine sull'identità collettiva al fine di mostrare la forza e il senso di appartenenza di un gruppo di persone che provengono dalla stessa regione attraverso un ritratto fotografico.

L'iniziativa, come spiega Simone Mengani, consiste concretamente nel ritrarre il maggior numero possibile di residenti della Valle di Muggio, girando per gli agglomerati e fermandosi di volta in volta, come facevano un tempo i fotografi ambulanti.

Accompagnato da alcuni membri dell'associazione MonteArte, il fotografo si intratterrà con gli abitanti, approfondendo il tema-chiave dell'apartenenza, in una regione che, a seguito dei processi aggregativi, ha inevitabilmente subito una trasformazione "formale”. Le domande verteranno su vari argomenti: cosa significa, oggi, vivere in Valle? Ci si sente davvero parte di una comunità? Cosa si intende per identità? Le impressioni, precisa Irene Petraglio di MonteArte, verranno raccolte, trascritte o registrate, in forma assolutamente anonima.

Così come "anonime”, in qualche sorta, si riveleranno anche le immagini. Mengani effettuerà infatti dei ritratti stile passaporto su sfondo neutro. Successivamente, grazie a un'elebaorazione digitale, i ritartti verranno sovrapposti, suddivisi per sesso e categoria di età (bambini, adolescenti, adulti e anziani). La somma permetterà di ottenere un ritratto finale di una persona che, in realtà, non esiste - tutelando quindi la privacy di ognuno - ma che rappresenta il compendio di tutte le persone fotografate. Simone Mengani non è nuovo a questo genere di operazione: è infatti autore di un lavoro, realizzato lo scorso anno, intitolato "socialportrait” (www.simonemengani.ch/social-portrait).

Dal profilo estetico e socilogico, i ritartti che nascono da queste sovrapposizioni diventano una raffigurazione interessante, in quanto fanno emergere, appunto, il senso di appartenenza a una comunità. Si può parlare di un grande "ritartto di famiglia” dove vengono valorizzato le somiglianze - i tratti somatici, il modo di essere, di vestirsi e di presentarsi - anziché le differenze del singolo individuo.

Il progetto si tradurrà in un'esposizione che verrà presentata al pubblico il prossimo mese di settembre, in un allestimento all'interno dell'ex casa comunale di Monte. Accanto ai ritratti, verranno messe in evidenza - in forma scritta e audio - le frasi più significative, le parole più interessanti, i concetti rilevanti espressi dagli abitanti della Valle di Muggio a comporre un mosaico che assumerà una dimensione difficile da anticipare. Il lavoro, infatti, è in divenire. Si costruirà giorno dopo giorno, come spiegano all'Informatore Irene Petraglio e Simone Mengani, grazie al desiderio che mostreranno gli abitanti della Valle di Muggio di prendere parte a un grande progetto comune.


Ulteriori informazioni si trovano su www.montearte.ch -
www.facebook.com/ ritrattocollettivo.valledimuggio.

L'Informatore / 22 maggio 2015

MonteArte zeigt eine eindrückliche Fotoausstellung mit ausdrucksstarken Bildern

Die persönliche Identität im Kollektiv

Gibt es eine kollektive Identität – und wenn ja, wie sieht sie aus? Hat sie eine Form, eine Figur, ein Gesicht gar? Im Valle di Muggio ist man dieser Frage nachgegangen.

Im Rahmen der von der Vereinigung MonteArte organisierten Fotoausstellung haben sich 473 Personen der Herausforderung gestellt, ihre eigene, individuelle Persönlichkeit der Gemeinschaft unterzuordnen, indem sie ihr Gesicht für ein kollektives Porträt zur Verfügung gestellt haben und sich auf diese Weise in eine Gemeinschaft integrierten, welcher sie aufgrund ihrer Herkunft und ihres Wohnraums angehören. Alle diese Gesichter der fast fünfhundert Menschen hat Simone Mengani zwischen Juni und August dieses Jahres als ambulanter, Fotograf mit seiner Kamera eingefangen, und er konnte auf seinen zahlreichen Streifzügen durch das Tal an Festen und Anlässen, vor Kirchen, Läden oder in Schulen seine Bilder, welche an Passfotos erinnern, schiessen.

Daraufhin hat der Künstler die festgehaltenen Personen nach Geschlecht und Alter sortiert; Kinder, Jugendliche, Erwachsene und alte Menschen, je Frauen und Männer. Daraus entstanden acht Kategorien von Porträts, welche er dann mittels digitaler Technologie übereinander legte und zu einem einzigen Bildnis verschmolz. Dabei nahm er die Augen als Fixpunkte, so dass diese im Zusammenzug der Porträts als einzige scharf erscheinen. Der Rest des Gesichts hat leicht verschwommene Konturen.

Jedes dieser acht Bilder symbolisiert einen Menschen, der in der Realität so nicht existiert – einen Prototypen des Valle Muggio also quasi. Im Ausstellungsraum sind zudem die Stimmen der fotografierten Menschen zu vernehmen. Sie erzählen, was sie mit ihrem Tal verbindet, was ihre Identität ausmacht. Man beginnt darüber nachzudenken: Was ist sie, diese kollektive Identität? Es sind doch jene, welche vor uns waren, mit uns sind und nach uns sein werden und dies immer im Kontext zu unseren Wurzeln. Das Individuum existiert nur dank dem Kollektiv.

Ritratto collettivo – Identità personale, die Ausstellung im Gemeindehaus von Monte, veranlasst einen zur Frage: Wer ist man selber inmitten welcher Gemeinschaft? Gerade in einer Zeit, in der so viele Menschen zu Entwurzelten und Heimatlosenwerden, müsste die Antwort sein: Man gehört zu dem Kollektiv, in das man aufgenommen worden ist, wo man willkommen ist und seine persönliche Identität leben darf.


Ritratto collettivo – Identità personale,
Ausstellung von Simone Mengani, bis 18. Oktober, Gemeindehaus in Monte
Infos und Öffnungszeiten unter www.montearte.ch.

pdfTessinerzeitung, 25. September 2015


st - Tessinerzeitung / 25 settembre 2015

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